«‘U lupu: pronto a uccidere per 200 euro»

Giuseppe Raeli è accusato di cinque omicidi e quattro falliti. Trovata pistola con colpo in canna ma non il fucile

 Un carabiniere mostra la foto di Giuseppe Raeli (Laura Fisauli)
 
SIRACUSA – Lo accusano di cinque omicidi, quattro falliti e una serie di danneggiamenti consumati con le armi e con il fuoco. Il procuratore della Repubblica di Siracusa, Ugo Rossi, traccia il profilo di Giuseppe Raeli, 69 anni, arrestato questa notte con l’accusa infamante di essere lui il “Mostro di Cassibile”. L’uomo che ha seminato terrore e morte fra il 1998 ed il 2009 nel sobborgo a dieci chilometri dal capoluogo, adesso si trova in isolamento rinchiuso nel carcere di Cavadonna. E per gli inquirenti c’è anche il movente di quella scia di sangue che non ha una logica: il denaro. Il capo della Procura lo sottolinea più volte. «Raeli era pronto a uccidere per poche centinaia di euro», ha ribadito in conferenza stampa. Un personaggio, quello descritto dai magistrati che sembra uscito fuori da un romanzo di Giovanni Verga. Avaro, anzi avarissimo, con quelli che riteneva fossero i suoi creditori. «Il serial killer – ha aggiunto Rossi – uccideva anche per duecento euro. Voleva farsi giustizia da sé per chi non lo pagava dopo aver effettuato qualche lavoretto». Nel corso di una delle tante perquisizioni in casa del presunto serial killer i carabinieri hanno trovato una cassaforte artigianale. All’interno c’erano ventimila euro in contante con sopra una pistola con il colpo in canna. Come a voler dire, “chi li tocca muore”. 

COMMENTO: e' stato tradito dal cartello fuori di casa con l'offerta "3x2: 3 omicidi a 400 EUR solo per Novembre, approfittatene!".

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